La mancanza di pensiero riflessivo e la rigidità intellettuale
Il fondatore della proposta Philosophy for Children, Matthew Lipman, richiamava l’attenzione sul fatto “la pratica sta all’azione come la credenza sta al pensiero”. Noi abbiamo molte pratiche quotidiana, che però non sono azioni. Abbiamo molte credenze, che però non sono pensieri.
Che significa? Significa che pensare è pensare riflessivamente:
il pensiero riflessivo è un pensiero consapevole delle sue assunzioni e delle sue implicazioni e cosciente delle ragioni e delle prove a sostegno di questa o quell'altra conclusione. Esso prende in considerazione la sua stessa metodologia, le sue stesse procedure, la sua stessa prospettiva e il suo stesso punto di vista. É pronto a riconoscere i fattori che portano al pregiudizio e all'autoinganno. Sottende il riflettere sulle sue stesse procedure come pure il riflettere sulla materia in questione.
MATTHEW LIPMAN - “EDUCARE AL PENSIERO”
Quando non siamo in grado di attivare il pensiero riflessivo guardiamo alle situazioni della vita in modo meccanico, secondo uno stile cognitivo del tipo “stimolo-risposta”, binario e unilaterale.
Vivere in questo stato di rigidità intellettuale è come portare sugli “occhi della mente” un velo scuro di cui non ci accorgiamo, ma che
- impedisce di cogliere le relazioni fra le cose e le persone in modo creativo
- di trovare soluzioni nuove ai problemi che ci troviamo ad affrontare nella vita
- di fare scelte chiare e allineate ai nostri valori
di comprendere affettivamente il punto di vista dell’altro.
La confusione mentale
Nel tempo la rigidità intellettuale può degenerare in un vero e proprio stato di confusione mentale. Ci ritroviamo in una condizione in cui non abbiamo strumenti per vivere il flusso del cambiamento, la dinamicità degli eventi. In cui la visione di sé e dei propri valori è frammentata, l’identità personale risulta eclettica e disorganica, perdiamo coerenza nelle intenzioni e nelle azioni.
Il caos mentale ci blocca al punto che non riusciamo a realizzare obiettivi e progetti di vita che ci proponiamo. Anche se in alcuni ambiti le cose sembrano andare bene, non siamo felici o soddisfatte. Come mai? Ci troviamo in un vero e proprio stallo o blocco di significato rispetto alla nostra vita e al nostro ruolo nel mondo. Anche la nostra intelligenza creativa è come imbrigliata e compressa.
La Pratica Filosofica: mettere in movimento le idee
Filosofare o praticare la filosofia in una comunità di ricerca mette in movimento questo stato di rigidità e di contrapposizione di idee. Impariamo un dinamismo che ci consente da un lato di riconoscere la logica delle nostre parole e dei nostri pensieri, dall’altro di elaborarli in una nuova prospettiva rispetto alle credenze che abbiamo. Inseriamo il movimento del pensiero nella rigidità dell’intelletto. Creiamo lo spazio per la ragione come ragionevolezza.
Come possiamo farlo? Attraverso attività individuali (Consulenza Filosofica) o di gruppo (Legami di Pensiero o Bookclub), creiamo le condizioni per il dialogo filosofico, un modo di comunicare fra esseri umani in cui il linguaggio veicola un atteggiamento di ricerca, di apertura verso l’altro/il diverso, la capacità di motivare i propri pensieri e giudizi, argomentando secondo criteri.
In queste attività si parte dalla propria esperienza o situazione personale, o da uno “stimolo di pensiero” che viene offerto alla comunità come inizio della ricerca, per attivare un confronto sulle grandi questioni della “condizione umana”, allenando la mente a cogliere identità e differenze, separazioni e connessioni.
La comunità di ricerca fornisce un ambiente nel quale il pensiero può essere praticato e acquisito
MATTHEW LIPMAN - “EDUCARE AL PENSIERO”
Grazie alla facilitazione,
si crea un ambiente in cui il pensiero circola, viene distribuito e condiviso fra tutte, in cui viene incoraggiato il porre domande, ne viene sviluppata la capacità, in rapporto all’argomentazione delle proprie idee e opinioni. Uno spazio di conoscenza e apprendimento collaborativo, in cui tutti imparano da tutti, proprio a partire dall’interesse condiviso per la ricerca su un determinato argomento.
In questo ambiente, aperto e sicuro, creiamo legami di pensiero. E queste capacità, progressivamente, nel tempo, siamo sempre più in grado di tradurle nella nostra vita quotidiana, e nelle relazioni con i nostri cari. L’esercizio del pensiero ci aiuta ad auto-valutarci in modo gentile e costruttivo a identificare obiettivi e soluzioni per raggiungerli.